Dioniso Punk - Love always remains? (text inside)


http://dionisopunk.com/2014/07/08/love-always-remains/

Love always remains?

With Arthur Berzinsh

Where did the idea to blow bubbles with farts?

It comes from the very basis of the semiotic algorithm of my art that I use to create a sense of dissonant conceptual/aesthetic elements trying to launch a viewer’s ambivalent emotions, to make it as a bouquet — complex, ambiguous — something to dwell on, to understand inner feelings. Movies, music, literature — these formats allow you to accompany the viewer from the beginning to the end — to bring him to the culmination, to an emotional experience. Still an image can’t bring the recipient anywhere — it’s motionless. That’s why I try to find the other ways to manipulate with my viewer’s emotional aspect by these ambivalent codes. Siesta is a bright “literary” example of this approach — classical aesthetics of melancholically-romantic beauty goes hand in hand with a bit impudent humor, co-creating a different perception.

What is the very moment someone realize to be an artist?

I didn’t choose this path. I just grew up on it. There was many factors. My health, for example — I couldn’t scamper around and play street football with other kids because of my congenital heart disease, so I found an alternative way of expression. My grandfather was a great artist, he helped me on this way. So, this is my reality and I do not know any other empirically.

How much importance takes provocation today in attracting attention to your message?

I’ll paraphrase Franz Kafka: “An art must be the axe for the frozen sea within us”. Yes, it’s important for the art to be able to pull out the viewer out from this worldwide infernal trance — even just for a short time. Aristotle in his Poetics wrote that the art has to rend, to summon the catharsis. But there is a really great difference between the refined, meaningful provocation and a simple, vulgar shocking one. I’m against the second one.

Human body: an ideal way to express every mood or, simply, one of the subjects still very popular?

For me primarily this is what inspires me most of all. Femininity. Besides a naked character is detached from any epoch — it becomes a clear archetypical symbol, universal and basic at the same time — it’s the best code for the semiotic aspect of the work, and at the same time it’s the strongest irritant for the emotional dimension, because the beauty is one of the most vigorous weapons to manipulate with human feelings.

“The new artist remains true to himself both in life and art” — quote Viesturs Avots: How many new artists do you know?

We live in a time, when each of us is an artist. All my surroundings basically consist of artists, but most of them in Latvia work in slightly different genres — conceptualism, mostly. Therefore, being neighbors, anyway we live in slightly different universes and are inspired by different aspects.

It seems that, in spite of the crisis in heterosexual relationships, couples still believe in the marriage union: love always remains?

Not always. Love can appear from the ashes of “being-in-love” chemistry, if a couple is able to accept each other as they are, and both of them are able to look in common direction. Work your best for relations you care of and your efforts shall bring the results — that’s my trivial belief.

The memory of your childhood you’re most fond of:

Maybe it could be something from Philadelphia. It was back in 1991, when I arrived to Deborah Heart Health Center. Thanks to donations for Soviet children, I’ve got a chance to be operated there, because there was a zero chance to make such a hard surgery in USSR in those times, so I was doomed unless this chance appeared. Also there was a really long coincidence circuit to let this operation happen, so this part of my biography left a strong influence on my existentialistic points of view.

The right soundtrack for your art:

My works are different, each of them has its own mood. Maybe Mozart’s Lacrimosa. Chopin or Schumann also would sound good. The Cure has got a lot of songs in a right mood. Of course there’s a lot of kitschy works, that ask for something bright, colorful and dynamic, some raw techno or even industrial — for example CD Biopunk Romantica by my own electronic project Koronar —, but generally I see my art as some kind of a trial to break through to the transcendence, away from our determined, imperfect existence, and classical music is the best accompaniment in this case.

Thanks



ITA:

Love always remains?

 

Con Arthur Berzinsh

Da dove nasce l’idea di fare le bolle di sapone con le puzzette?

Proviene dalla stessa base dell’algoritmo semiotico della mia arte. Lo adopero per creare un senso di elementi estetici/concettuali dissonanti che cerchino di catturare le emozioni di uno spettatore, per renderlo come un bouquet — complesso, ambiguo —, qualcosa su cui soffermarsi per comprendere i sentimenti interiori. Film, musica, letteratura: questi linguaggi consentono di accompagnare lo spettatore dall’inizio alla fine, conducendolo al culmine, a un’esperienza emotiva. La sola immagine non può portare il destinatario ovunque: è immobile. Ecco perché cerco altre vie per sperimentare con l’aspetto emotivo di chi assiste. Siesta è un luminoso esempio “letterario” di questo approccio — l’estetica classica della bellezza malinconico-romantica va di pari passo con un po’ di impudente umorismo, co-creando una percezione diversa.

Qual è il momento preciso in cui ci si rende conto di essere artista?

Non l’ho scelta io, questa strada. Ci sono cresciuto. C’erano un sacco di fattori. La mia salute, per esempio — non ho potuto scorrazzare in giro per strada e giocare a calcio con gli altri bambini, a causa della mia malattia cardiaca congenita, così ho trovato un modo alternativo per esprimermi. Mio nonno era un grande artista, mi ha aiutato. Questa è la mia realtà, non ne conosco altre.

Che importanza assume oggi la provocazione nell’attirare attenzione sul proprio messaggio?

Parafrasando Kafka: “Un’arte deve essere la scure per il mare gelato ch’è dentro di noi”. Sì, è importante nell’arte essere in grado di trascinare lo spettatore fuori da questa trance infernale del mondo — anche se solo per un breve periodo di tempo. Aristotele nella sua Poetica, ha scritto che l’arte deve lacerare, evocare la catarsi. Ma c’è davvero una grande differenza tra la raffinata significativa provocazione e un’altra più semplice, volgare e scioccante. Sono contro quest’ultima.

Il corpo umano: un modo ideale per esprimere ogni stato d’animo o, semplicemente, uno dei temi che ancora tira?

Per quanto mi riguarda, è ciò che mi ispira più di tutti: la femminilità. Inoltre, un personaggio nudo emerge da ogni epoca. Diventa un chiaro simbolo archetipico, universale ed essenziale allo stesso tempo. È il miglior codice per l’aspetto semiotico del lavoro e, allo stesso tempo, l’irritante più efficace per la dimensione emotiva — perché la bellezza è una delle armi maggiormente in grado di manipolare i sentimenti umani.

“Il nuovo artista rimane fedele a se stesso, sia nella vita che nell’arte” — cit. Viesturs Avots: Quanti nuovi artisti conosci?

Viviamo in un tempo in cui ognuno di noi è un artista. Il mio ambiente è costituito essenzialmente da artisti, ma la maggior parte di loro, in Lettonia, opera in generi lievemente differenti — concettualismo, per lo più. Quindi, pur essendo vicini di casa, viviamo comunque in universi dissimili, ispirati da aspetti diversi.

Sembra che, nonostante la crisi nei rapporti eterosessuali, le coppie credano ancora nel matrimonio: l’amore rimane sempre?

Non sempre. L’amore può apparire dalle ceneri della chimica dell’”essere innamorati”, se una coppia è in grado di accettare l’altro così com’è, ed entrambe le parti riescono a guardare in una direzione comune. Fai il massimo per le relazioni a cui tieni di più e i tuoi sforzi porteranno a dei risultati — è la mia banale convinzione.

Il ricordo della tua infanzia a cui sei più affezionato:

Forse qualcosa del periodo di Philadelphia. È stato nel 1991, quando sono arrivato al Deborah Heart Health Center. Grazie alle donazioni per i bambini sovietici, ho avuto la fortuna di essere operato lì, giacché, a quei tempi, in URSS non v’era alcuna possibilità di fare un intervento chirurgico così importante. Senza quella opportunità forse non sarei qui a parlarne. Un episodio della mia biografia che ha lasciato un forte segno sui miei punti di vista esistenzialistici.

La colonna sonora più adatta alla tua opera:

Ognuna delle mie opere ha il proprio stato d’animo. Forse la Lacrimosa di Mozart. Anche Chopin e Schumann non suonerebbero male. Molte canzoni dei Cure hanno trovato un posto in uno stato d’animo adatto. Naturalmente ci sono un sacco di opere kitsch, che richiedono qualcosa di luminoso, colorato e dinamico, della cruda techno o industrial — l’album Biopunk Romantica, dal mio progetto elettronico Koronar — ma in generale vedo la mia arte come una sorta di prova verso la trascendenza, lontana dalla nostra determinata esistenza imperfetta, e la musica classica in questo caso è il miglior accompagnamento.

Thanks

09.10.2014